ADESSO
- aletheia-87
- 10 set 2017
- Tempo di lettura: 1 min
Che si pretende dai vent'anni? E dai sedici?? Se mi fossi conosciuta prima, avrei risparmiato a me stessa tanti errori.
Come spiegare a una persona del presente quanto ti rende felice, dopo che hai finito le parole?
Come spiegarle che è la mia occasione di rinascita?
Tutto l'universo si è mosso perché arrivasse a me. Le stelle, gli asteroidi, i buchi neri... i miei errori. I suoi errori. Forse era tutto preordinato, qualcuno doveva soffrire per questo.
Non volevo, ma adesso voglio cogliere la palla al balzo. La palla della partita più importante dopo anni.
Dopo una lunga corsa, quando non hai più fiato e le gambe procedono per inerzia, eccolo lì: il traguardo. Senti la gloria, quella piccola spinta per dare ancora il tuo meglio, il massimo. Quella piccola, grande forza che ti fa alzare la mattina e ti fa uscire. Che ti fa prendere le tue seghe mentali dal verso migliore, che ti trasforma le paranoie in occasioni. Con cui puoi stare in silenzio. Con cui puoi ridere come vuoi. A cui puoi dire che non ti va. Per cui, se anche finisse adesso, avresti ancora oro nelle tasche.
Sono contenta di essere al sicuro qui, da questo lato dello spazio e del tempo. Perché io non sono più nel prima. Sono nell'adesso. E mi sono perdonata.
E sinceramente, non ha più importanza quello che il prima pensa. Perché anche lui non è più così adesso.
Grazie all'universo, al destino, alla vita.
Grazie a Dio, se esiste. Forse, adesso esiste.
E prima di andare all'inferno, sarò convincente: gli dirò che non può mandarmi all'inferno se ha voluto tutto lui.
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