Diario

Dopo anni che non ricordi più quello che avevi fatto/detto anni prima, dopo che non sai come passare il tempo perché non puoi passarlo diversamente, ti ritrovi a sfogliare il tuo passato e trai le prime conclusioni. La prima impressione è: "Ma che stai a di'?" La seconda: "Ma che problemi ti fai?" La terza: "Ok, devo distruggere questo diario". Certi pensieri scritti hanno risvegliato in me puro sgomento. La sofferenza necessaria serve alla crescita, ma mai avrei immaginato di essere stata capace di soffrire gratuitamente. Non appena vedevo uno spiraglio di luce, mi appendevo alle persone manco se mi avesse dato una mano un santo! Vabbè, grazie bello mio, ti ringrazio molto, mi ricorderò di te. Ma basta, non è necessario scrivergli tutta quella roba....! E perché, tra l'altro, continuare a sentirsi? Solo perché uno è stato gentile? Solo perché ti ha mostrato interesse? Quale immonda disperazione hanno i giovani nell'impegnare l'ingegno e le energie in qualcosa che non conoscono, che sotto/sopravvalutano, con l'illusione di tenere sempre tutto sotto controllo! Ho sempre pensato che molti di questi siano stati errori, ma forse quelle erano le decisioni più sagge che avrei potuto prendere nelle condizioni in cui ero. E con le risorse che avevo (praticamente nulle).

Adesso sto pensando se non sia il caso di distruggere tutto... Pro: sarò ricordata dai posteri con benevolenza; rimuoverò tutto dalla mente; non perderò più il presente per leggere il passato. Contro: i posteri non mi ricorderanno in ogni caso; sarebbe un peccato bruciare anni di scrittura; alcune cose restano comunque nella mente; che cavolo farò da vecchia, se non leggere i miei ricordi? Ecco, essendo di più i contro, credo che terrò i diari ancora per un po', il tempo di capire quanto pesano tutti questi contributi sulla bilancia del "chissene".

Ho sentito da qualche parte che non siamo più quelli di prima.