ONE
- aletheia-87
- 24 nov 2021
- Tempo di lettura: 2 min
Sembra una vita che non scrivo. E questo sito sta diventando più uno sfogo che un blog di poesie. Ma in fondo cosa importa?
Ho ripreso una vecchia passione che mi ha scossa e sono tornata la disorientata ragazza di prima.
"Tu, non so se te ne sei accorta... ma noi non siamo mai cresciute!" (cit. Silvia)
Per quanto mi abbia fatto ridere, è proprio così: non sono mai cresciuta. Sì, porto il pane a tavola, mi prendo cura di chi mi sta vicino, ma le paure che avevo ancora le ho e il cuore mi batte sempre per le stesse cose. Anche quelle che fanno male, come il tennis: dopo essermi rotta tre o quattro alveoli polmonari e un dito, posso dire di non essere ancora pronta per un inizio per così dire "agonistico". Anche se di agonismo non si può più parlare. Ma non è questo l'argomento del post. Più o meno.
Quell'unica, irripetibile, occasione che si ha.
Avete mai avuto una sola occasione per far funzionare le cose? Investire il massimo in qualcosa? Sentire un profumo che avete ancora nel naso, ascoltare un suono che ancora avete nelle orecchie.
L'odore di mia madre, per esempio, è qualcosa di irripetibile. Mio padre... credo che un giorno perderò una parte di me e non voglio, non vorrò esserci. Non dopo tutto quello che abbiamo passato. Non per quello che siamo ora. Le mie sorelle. Penso che non possa esistere niente di meglio di quello che siamo. E niente potrà cancellare quello che siamo.
E' proprio vero che l'amore è uno. E non si ha bisogno di stare vicini. Si ha bisogno di sapere che l'altro esiste. E per quanto mi riguarda, esisterà per sempre.
Perché, in effetti, non è necessario che il tuo massimo sforzo ti porti il massimo risultato. Anzi, non serve neanche sforzarsi. Certe cose vengono naturali, spontanee.
E chi pretende il massimo è un idiota.
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