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Errore vs Perdono

  • aletheia-87
  • 29 dic 2019
  • Tempo di lettura: 2 min

Tutta la nostra vita è costellata di errori. Ora chiuderete la pagina.

L'errore non chiede il permesso per essere commesso, non sceglie il modo meno doloroso e non vi chiede scusa dopo che è accaduto. Certo, perché l'avete commesso voi. E se non l'avete commesso voi, comunque non vi chiederanno scusa.

Dopo, se siete abili rattoppatori, potrete arrampicarvi sugli specchi o ammettere lo sbaglio prima di tutto a voi stessi.

L'errore è la sbronza consapevolezza in cui ogni sobrio essere umano può incappare, nessun indenne. Da un lato lo regge l'insegnamento, dall'altro il vostro potenziale riscatto.

Da quando siamo nati a quando moriremo non facciamo altro che sbagliare e imparare, cadere e rialzarci, perderci e ritrovarci. Un'altalena perenne tra i nostri bisogni e le nostre intenzioni.

Non potete controllare il futuro, né passare l'esistenza a cercare di non sbagliare, però potete far pace col vostro grillo parlante quando sbaglierete di nuovo. Perché accadrà. Rimuginare sul misfatto è una quotidiana, deleteria sconfitta che vi condurrà nelle segrete angosce del Creato. E vi farà ammalare.

Diffidate di chi vi punta il dito, vi incolpa o pensa di aver sempre ben agito in vita sua: sono coloro che non vedono gli errori fatti non perché non ne abbiano commessi, ma perché non hanno mai imparato nulla da essi. Poiché il primo insegnamento di qualsiasi errore è l'umiltà. Ogni errore vi spoglia di presunti poteri.

Il vostro personale riscatto nasce dal perdono. E non quello di qualcun altro, il vostro! Siete voi che dovete perdonarvi gli errori commessi e siete voi che dovete chiedere scusa a voi stessi. Vi siete fidati della persona sbagliata? Perdonatevi. Non è lei che ha tradito la vostra fiducia, siete voi ad averla valutata diversamente da com'è. Siete arrabbiati con voi, non con lei. Avete perdonato qualcuno? Errore. E' quel qualcuno che doveva perdonare se stesso per avervi ferito. E se non si perdona, non è un problema vostro a maggior ragione.

E qui entra in gioco il secondo quesito: perdonare è dimenticare?

Il dimenticare presuppone la cancellazione di qualunque stato emotivo associato a un ricordo. Il perdono non vi farà mai cancellare nulla, neanche dopo qualche decennio. Sì, dopo esservi perdonati entrerete nella dimensione della libertà di spirito e il ricordo di quelle circostanze che un tempo vi turbarono, vi rallegrarono, vi entusiasmarono, continuerà a turbarvi, rallegrarvi o entusiasmarvi. Perché ci avevate creduto sul serio.

Ma allora, in cosa consiste il perdono? Il perdono è il "nonostante tutto", è la forza che ci permette di andare oltre l'errore. Oltre il continuo rimuginare, oltre il veleno inghiottito per tanto tempo. Lasciare che quello che è stato sia stato, che le parole non dette non siano state dette, che chi si è fatto la sua idea su di noi resti di tale idea. Perché, fondamentalmente, non ha più importanza.

Avete questa forza?

 
 
 

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